quelle…100 donne come Alda

Venerdi 6 maggio nella splendida cornice delle carceri di Sant’Agata, luogo panoptichiano per eccellenza, l’associazione culturale “ Chitina Artistica” ha colto l’occasione di presentare il libro “ Cento donne come Alda” edito da Xe edizioni in collaborazione con Gerardo Ferrara e con il contributo fotografico di Enzo Eric Toccaceli. Nel libro attraverso le più svariate espressioni artistiche, tra cui racconti autobiografici, poesie, disegni, materiale fotografico, si tenta di porre all’ attenzione del pubblico la figura e il pensiero della poetessa Alda Merini. Noi tutti sappiamo come Alda sia stata al contempo simbolo di fragilità e di genialità artistica il più delle volte incompresa, ma nonostante ciò non ha mai rinunciato a comunicare con urgenza ciò che aveva nell’ animo perché questo la rendeva più forte e più viva. Fondamentale per la buona riuscita della serata è stato anche il sapiente accompagnamento musicale di Adelio Leoni artista poliedrico che, con la sua chitarra elettrica, ha creato l’atmosfera sonora giusta per tutto il corso dell’ evento. La voce di Gerardo Ferrara, giornalista ramingo, come egli ama definirsi, e curatore dell’ opera ha fatto da introduzione ai vari estratti letti durante la serata. In particolare, tra tutti i pezzi letti mi è rimasto impresso quello dell’ insegnante in pensione Nicoletta Dosio avvicinatasi al mondo di Alda Merini durante la sua esperienza nel carcere delle “ Vallette di Torino “, in quanto in quel luogo così “ altro” rispetto alla società, l’unico suo rifugio era la biblioteca. I libri come strumento di sogno, di riscatto da una vita troppo spesso difficile. La storia di Nicoletta s’intreccia inevitabilmente con quella delle sue compagne di carcere, in particolare con una donna rumena che nel libro viene chiamata S. la quale riusciva a sentirsi viva, in un ambiente così ostile, solo osservando le foto di alcuni piatti su un ricettario, perché la lettura è cibo, in questo caso più che mai sia per il corpo che per la mente. A proposito del nutrirsi come veicolo di cultura, la serata si è conclusa gustando degli ottimi pokè in compagnia. Alessandro Brena

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